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Verba volant, ma scripta manent! E così dopo il documento firmato da sette consiglieri comunali della maggioranza più il presidente della Assemblea, dr Cosimo Brenga, una stretta di mano per rimettere in moto la giunta del sindaco di Eboli, Mario Conte, non basterebbe più.

Parliamo del documento nel quale si chiedono le dimissioni dei due assessori in quota Eboli Domani, Gianmaria Sgritta, vice sindaco con delega a Finanze e Bilancio, e Katia Cennamo alle Politiche Sociali. Si dice che il documento fosse già in qualche cassetto ma che sia stato tirato fuori dopo che a sorpresa, nel corso della ultima seduta del consiglio comunale, il capogruppo dei ‘domanisti’ Adolfo Lavorgna ha chiesto un nuovo cambio di passo, una riflessione di mezzo mandato che poi si è tradotta in un chiarimento sulla costosa vicenda del Consorzio Farmaceutico Intercomunale. Sono state chieste anche le sue dimissioni come presidente della Commissione Bilancio.

La situazione per il prudente sindaco Mario Conte è piuttosto intricata e, a questo punto, si pone la ‘quistione domanista’: come salvare capre e cavoli? Conviene portare avanti una strategia di rafforzamento che includa il pd propriamente detto nelle more che si decida se De Luca si candidi o no alla presidenza della Regione per la terza volta? Non si rischia di cadere dalla padella domanista alla brace degli scaltri ed oltremodo ambiziosi funzionari di quel partito pronti a scalzare lui, un sindaco al primo mandato che normalmente ambisce al secondo? I più giovani firmatari del documento di sfiducia sarebbero recalcitranti verso l’ennesima pacificazione e l’ Amministrazione si trova in bilico. Davanti alle loro firme urgerebbe una contro-firma: un ‘documento di pacificazione’, ma come salvare la faccia a tutti i protagonisti? E poi, sarebbe opportuno tirare avanti fino alla fine del mandato senza cambi di passo e rotazioni assessorili, accettando ognuno il proprio definitivo ruolo dopo uno stoico ‘ chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ‘.

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