La gestione dell’Azienda Sele Inclusioni continua ad essere oggetto di approfondite osservazioni da parte di esponenti della Sinistra ebolitana ed in particolare attraverso due aspetti: il flusso dei finanziamenti provenienti dall’ex Piano di Zona ed il ruolo dell’assessorato alle politiche sociali in relazione ad essa. Fa notare Alfonso Del Vecchio, ex funzionario della pubblica amministrazione dirigente del pci di Eboli:
“Con Delibera del Consiglio di Amministrazione n. 47 del 27.12.2024, l’Azienda Speciale Sele Inclusione, più semplicemente ASSI, ha approvato il bilancio di previsione 2024-2026 e il bilancio di esercizio del 2024.
In pratica, prima hanno speso e poi hanno ‘pianificato’ come e perché hanno speso, quasi 11 milioni e mezzo di euro.
Hanno approvato il 27 dicembre il bilancio di previsione per l’anno 2024, a 4 giorni dalla scadenza, almeno secondo la legge, per l’approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2025.
Si intuisce che è una delibera scritta in fretta, perché poco chiara e non motiva i ritardi dell’approvazione del bilancio di previsione 2024.
Nel silenzio assordante delle opposizioni in consiglio comunale e, ovviamente, della maggioranza.
Infine, che attività di vigilanza e controllo ha svolto il comune?
La rivoluzione rappresentata dall’ASSI è solo raccontata perché smentita clamorosamente dai fatti.” A calcare la mano a più riprese sul ruolo dell’ assessorato alle politiche sociali in relazione ad ASSI, addirittura in termini sostanziali anche verso una sua ‘obsolescenza’ è Ivan Vernosce, commercialista ed esperto del terzo settore.
Vernosce apre il nuovo anno scrivendo di “deficit di impulso da parte della pubblica amministrazione” : “Dalla lettura della delibera n. 47 del 27/12/2024 del CdA di ASSI si ha la conferma delle criticità e degli ostacoli persistenti nel processo di accertamento e verifica ‘in itinere’ del flusso di spesa e risorse riferito specificatamente ai servizi già in corso di realizzazione e trasferiti dal Comune di Eboli a partire dal 01/01/2024 all’azienda ASSI.
C’è tutta l’evidenza di quel ‘deficit d’impulso e indirizzo amministrativo’ ascrivibile ed imputabile, tutto, all’assessorato al bilancio, a quello alle politiche sociali ed alla commissione bilancio e politiche sociali…” guarda caso al centro di una richiesta di dimissioni da parte di otto consiglieri della stessa maggioranza. Si tratta di una combinazione? “…E’ evidente che la lentezza, ormai quasi ‘cronica e strutturale’, del processo di accertamento e trasferimento delle risorse ancora in capo al Comune di Eboli capofila, penalizzi le dinamiche economiche aziendali dell’ASSI e, soprattutto, la formazione dei bilanci.
Complimenti per l’inadeguatezza nei ruoli, alla maggioranza silente ed all’opposizione inesistente.E siamo solo al 1 gennaio 2025.” A chiudere la sventagliata di critiche da Sinistra su questo tema è l’ex sindaco Gerardo Rosania :
“Lascia perplessi la delibera del Consiglio di Amministrazione della Azienda Speciale Sele Inclusione ( A.S.S.I.), con capofila Eboli , n° 47 del 27/12/2024 , con la quale viene approvato il Bilancio di Previsione 2024/2026. Con una previsione di flusso finanziario per il 2024 ( duemilaventiquattro!) di oltre 11.400.000 euro. Le domande, direbbe qualcuno, sorgono spontanee:-È normale approvare un Bilancio di Previsione relativo all’esercizio finanziario 2024 a chiusura d’anno? Cioè ad esercizio concluso!-E’ normale che nel corpo della delibera non si faccia alcun riferimento alla scelta di approvare il bilancio di previsione a chiusura d’esercizio? Una motivazione ? un chiarimento ? Tutto tranquillo e pacifico! -È normale quindi un flusso di spesa nel 2024 pari ad oltre 11 milioni e 400 mila euro, senza una programmazione a monte? E su che base si sono spesi i soldi? Facendo quali scelte sul terreno delle politiche sociali che, pure, rappresenta un terreno estremamente delicato per una città? -E la trasparenza ? Tutto si è svolto nel rispetto del principio della massima trasparenza? Uno dei terreni su cui più spinge la normativa nazionale! Sarà una impressione!
Sarà la solita malignità di un vecchio Comunista!
Ma sbaglio se dico che la partenza di questa Azienda Speciale per la gestione delle politiche sociali non ha convinto molto?”