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Due giorni fa il Consiglio Comunale di Eboli si era concluso in modo inaspettato : uno dei gruppi della “variegata maggioranza” che sostiene la amministrazione Conte, “Eboli Domani”, aveva abbandonato l’aula, facendo venire meno il numero legale, dopo la lettura di un documento in cui si svolgeva una disamina spietata della situazione amministrativa della città: “i progetti di rilancio della città sono tutti fermi”!

Una analisi che, a dire il vero, pare essere condivisa da una cittadinanza che pure appare rassegnata al “vivacchiare” che sembra caratterizzare questa Amministrazione.

La richiesta di una “seria riflessione politico amministrativa”, visto che “ad oggi una serie di interventi, che si traducono in Speranza di una vita migliore per i nostri cittadini e della nostra città, non sono ancora iniziati o solo in parte completati”, al di là delle modalità ha evidenziato un problema reale: una impaludamento della azione amministrativa che sta facendo perdere alla nostra città occasioni ed opportunità!

Certo, si potrebbe obiettare che il gruppo consiliare che ha avanzato dubbi così forti sulla azione amministrativa esprime vice sindaco, assessore e presidente di Commissione.

Certo, si potrebbe chiedere dove sia stato il gruppo in Questione, visto che è parte integrante di questa maggioranza;

Certo, si potrebbero avanzare dubbi sul momento in cui si è sollevata la questione, visto che erano in approvazione atti fondamentali per il Comune, come la verifica delle partecipate (obbligatoria per legge) e il Documento di Programmazione, dove viene esposta la proposta programmatica di una Amministrazione per i prossimo triennioMa il problema resta!

La necessità di una valutazione di questi 3 anni in cui la Amministrazione Conte, a mio avviso, si è giocata la credibilità riconosciutagli dagli elettori ad ottobre 2021, proprio per una evidente stagnazione della azione amministrativa e per la evidente incapacità di segnare una svolta rispetto alla precedente fallimentare amministrazione non è più eludibile.

La presa di posizione del gruppo politico si concludeva precisando che non ci sarebbe stato il ritorno in Consiglio se non a valle della “seria riflessione” richiesta.

Questo avveniva nel Consiglio Comunale del 27 dicembre.

Ma nel Consiglio del 30 tutto è sembrato essere rientrato nella normalità.

Una maggioranza “allineata e coperta”.

La cosa potrebbe fare piacere se questo potesse significare che la ” Seria Riflessione” ci sia stata, fra sabato e domenica, per cui la “categorica decisione” di non rientrare in aula non aveva più fondamento.

Certo sarebbe stato meglio se questa ” seria riflessione “fosse avvenuta in Consiglio Comunale, davanti alla città intera, e non nel chiuso di qualche stanza.

Ma evidentemente questa “seria riflessione” non c’è stata, visto che subito dopo il Consiglio Comunale alcuni Consiglieri di maggioranza hanno chiesto le dimissioni dai propri incarichi.

Voce Sindaco in testa, dagli incarichi ricoperti, causa la “anomala richiesta di una riflessione politica sul DUP” (e se non si apre sul DUP la riflessione politica dove si deve aprire?) che colpisce l’ immagine della amministrazione (come se il problema fosse l’immagine della Amministrazione Conte e non i ritardi del suo operare!).

Poiché anche questo ennesimo “contorcimento” interno della maggioranza si sta consumando tutta fuori dai luoghi deputati (Consiglio Comunale in primis) e lontano da una città sempre più distante ed attonita tutto è legittimo, anche pensare che si stia assistendo ad un nuovo atto di una poco dignitosa sceneggiata in cui gli interessi di Eboli c’entrano poco o nulla e dove la questione sia quella dell’ennesimo accordo spartitorio, come quella di 1,5 anni fa!

E che queste guerre intestine di una maggioranza improbabile, in cui c’è dentro di tutto e di più, vanno ricercate le motivazioni fondamentali del suo immobilismo.

Per l’amor di Dio, in questa città, ormai, non ci si scandalizza più di niente dopo ciò cui si è assistito negli ultimi 15 anni, ma attenzione: Qui è in gioco il futuro di Eboli ed i finanziamenti, le occasioni che si perdono oggi, non è detto che ritornino domani.

Per cui questa amministrazione ha il dovere di dire alla Città se ha la forza, la compattezza e le capacità per andare avanti, altrimenti meglio sarebbe se riconoscesse i suoi limiti e ne traesse le conseguenze.

Vivacchiare sarebbe un inutile accanimento terapeutico dove, però, il malato che rischia di morire non è la Amministrazione, ma la città di Eboli.

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