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Eboli Responsabile denuncia, per l’ennesima volta, le criticità dello stadio Dirceu.

“Fare atletica leggera al tramonto o dopo, nello stadio Dirceu di Eboli, significa allenarsi al buio.

L’assenza di un’illuminazione adeguata e le condizioni di evidente degrado della struttura rendono questa situazione non più sostenibile.

Dagli spogliatoi alle strutture accessorie, la mancanza di manutenzione è sotto gli occhi di tutti.

Lo sport non è solo attività fisica, ma un pilastro della vita sociale e culturale di una città.

Investire nello sport significa investire nella sicurezza e nello sviluppo mentale e fisico dei nostri ragazzi, offrendo loro opportunità di crescita e contrastando fenomeni di disagio sociale.

Un anno fa abbiamo accompagnato l’assessore competente in un sopralluogo allo stadio Dirceu per mostrare le criticità della struttura.

Nonostante le promesse e l’evidenza dei problemi, nulla è stato fatto: nemmeno i due lampioni presenti all’ingresso sono stati riparati.

A peggiorare la situazione, la mancanza di investimenti sulla struttura è stata determinata anche dagli errori di progettazione e programmazione dell’assessorato ai lavori pubblici, che ha portato alla perdita di un finanziamento di 700mila euro assegnato alla nostra città per il rifacimento della pista dell’atletica.

Un’ennesima occasione persa per il rilancio della struttura e della città.

Il problema non si limita al Dirceu.

È indicativo di una scarsa considerazione dello sport nella nostra città.

Nel gennaio 2023, con grande enfasi, è stato approvato il regolamento per la consulta dello sport.

In questi due anni però non si è mai riunita.

Non è mai stata formalmente costituita né avviata, lasciando in sospeso una piattaforma che avrebbe potuto essere il motore del rilancio delle attività sportive.

A questo punto, invitiamo direttamente il Sindaco a fare una passeggiata con noi allo stadio Dirceu, dopo il tramonto.

Vedere da vicino l’impegno di questi ragazzi, illuminato solo dalla loro passione, potrebbe finalmente smuovere pigrizia ed inconsistenza progettuale”.

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