In questo breve intervento, la dottoressa Maria Carmela Rosania ci accompagna attraverso i quotidiani disagi provati da chi come lei percorre le strade di Eboli su di una sedia a rotelle. Intolleranza, scivoli occupati, addirittura anche da piante decorative, grossolane opere pubbliche realizzate alla meno peggio. Traiamo tutti un utile spunto dalla lettura di queste righe che in maniera efficace possono essere per noi, ma, soprattutto, per chi è preposto a curare l’interesse dei cittadini, uno strumento di empatia.
La disabilità o persone diversamente abili. Sembra essere diventata una moda parlarne, ma quale è lo stato vero delle cose? Di tutte quelle persone che vivono quotidianamente la loro disabilità e che non emergono alle cronache nazionali con le paralimpiadi o con le loro capacità culturali, scientifiche o intellettuali? Niente. Non c’è nulla per loro. Basta guardarsi intorno, se si vuole guardare però…La maggior parte vive la propria vita quotidianamente tra mille difficoltà. Scivoli mal messi, arrabattati con uno sputo di cemento, e quasi sempre occupati da veicoli che sostano per ore senza che nessuno dica loro nulla. Mio marito però non può fermarsi davanti al mio studio 3 minuti per farmi salire in macchina, i vigili glielo hanno impedito e hanno preferito fermare il traffico urbano, solerzia di certo encomiabile, ma non applicata a tutti, come si dice : addo’ vedono e addo’ cecano!!! Addirittura mi è capitato di vedere nel centro storico, porta Dogana, posizionata davanti ad uno scivolo una pianta che ne impedisce l’accesso. Embè? Che ci vuole? Salta sul marciapiede no? Vogliamo pensare a quello che succede in estate? Marciapiedi intasati da tavolini e sedie che impediscono anche il passaggio non solo a noi in carrozzina, ma anche a chi la carrozzina la usa per i bambini e anche per i pedoni che devono fare dei veri e propri slalom tra le sedie. Ma dove sta la civiltà in questo paese e non intendo solo Eboli? Io chiedo a viva voce agli amministratori e soprattutto all’assessore delegato alla viabilità che si metta un giorno in carrozzina e giri per Eboli senza però mai e in nessun caso, mettere i piedi a terra a costo di cadere e gli assicuro che succede anche questo, e constatare con le proprie forze quanto è difficile. Gli consiglio in special modo, di farsi un giro dietro la chiesa di Santa Maria dove hanno piazzato immagino su sua richiesta, mi pare siano 5 dissuasori di velocità in pochissimi metri senza neanche dare una mano di asfalto prima di posizionarli , per cui uno supera il dosso e scende con le ruote in qualche buca per affrontare subito dopo un altro dosso….. Altro che paralimpiadi!

Tutti i giorni siamo costretti ad affrontare questo ed altro ancora tra l’indifferenza e il menefreghismo di chi ci governa…Tanto mica sono fatti loro!!!!
Empatia, che bellissima parola. Per coloro che sanno di che sto parlando è la capacità di immedesimarsi nei problemi altrui per potersi meglio relazionare anche da un punto di vista emotivo e non solo fisico. Ma purtroppo non tutti ne sono dotati e per tutti mi riferisco anche ai rapporti interpersonali, di amicizia. Ci vuole una grande capacità di relazionarsi che non tutti hanno, si tende a minimizzare soprattutto se c’è una buona risposta psicologica a quello che, parliamoci chiaro, é un vero e proprio tsunami, si tende a pensare che tutto va bene, in fondo ha reagito bene, brava! Non è così semplice, mi dispiace. L’abbattimento delle barriere architettoniche é importantissimo per il benessere psicologico delle persone diversamente abili! Potersi muovere liberamente e poter interagire con gli altri autonomamente come sarebbe bello!! E che grande scommessa per questo paese che potrebbe diventare simbolo di civiltà e di integrazione e assurgere in questo modo si, alle cronache nazionali e non per brogli elettorali e misfatti vari ed eventuali, ma perché no, come uno dei paesi più inclusivi d’Italia!!! Pura fantascienza