Un incidente frontale che non ha avuto gravi conseguenze ha innescato una ridda di polemiche sui social. Si è verificato sabato 3 agosto. Il punto in cui è avvenuto è piuttosto sensibile: all’altezza di una deviazione sulla salita Ripa. Un’audi ed una wolkswagen si sono scontrate frontalmente. Per chi sale c’è scarsa visibilità e chi guida, a differenza di quanto avviene di prassi, non ha la precedenza poiché si vede il lato destro ostruito da un’impalcatura, quella installata nove anni fa a causa del crollo della torre saettiera del Castello Colonna e che sta ancora là. La salita Ripa che porta al santuario dei santi Cosma e Damiano è molto ripida ad I mezzi che salgono tendono ad accelerare . Trovandosi la corsia di marcia ostruita dalla ormai storica deviazione, gli automobilisti sono spontaneamente tentati a dare una rapida occhiata alla corsia opposta e procedere per mantenere il motore su di giri. Chi scende procede facilmente di suo ed avendo la precedenza va sereno. L’incidente è stato l’occasione per riaprire una datata questione. Nove anni fa crollò all’improvviso la torre saettiera. Gli estimatori del Centro Storico di Eboli fecero giusto in tempo a fare pressione per salvaguardare le pietre cadute e farle mettere in custodia. Le cause della caduta sembrano essere molteplici: l’usura del tempo ed il deflusso delle acque reflue dal castello non opportunamente canalizzate. C’è chi ha dato la colpa anche a Pino, la famosa conifera molto alta in prossimità di un’ala del castello e le sue ampie radici; da aggiungere poi anche la concomitanza con i lavori per l’allora erigenda “casa del pellegrino” nei pressi del santuario, casa ora centro polifunzionale oggetto di una vicenda giudiziaria ed in attesa di una destinazione. Le vibrazioni causate dagli escavatori furono imputate del crollo ed alcuni archeologi andarono letteralmente in bestia aggredendo i funzionari del Comune. Ma la proprietà del Castello non è notoriamente del Comune di Eboli, bensì del Ministero della giustizia perché ospita un istituto circondariale a custodia attenuata. Il governo ha comunicato di volersene disfare ma il Comune non è disposto ad acquistarlo senza una importante partnership a causa delle elevate spese di gestione. Secondo una valutazione del Ministero, il Castello Colonna avrebbe bisogno di almeno due milioni di euro solo per rimetterlo in sesto, così la ingombrante e brutta impalcatura rimane lì. Di recente il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in visita, ha promesso di interessarsene… San Giuliano, pensaci tu! Nel frattempo un semaforino al LED, quello che si usa per i cantieri, non potrebbe essere utilizzato?