Clicca qui per condividere L'Articolo

Un numero, 143.450 passi, che è anche e soprattutto un impegno morale, un traguardo da raggiungere, un sentimento comune da coltivare.

Passi che rappresentano il mezzo per colmare una distanza, quella che distanzia dalla pace.

E’ l’idea dell’iniziativa messa in campo a Santa Cecilia di Eboli, a cavallo tra fede, solidarietà e impegno civile.

Una passeggiata che rappresenta un’unione ideale che unisce questo territorio con i gruppi delle diverse città e continenti, da inviare simbolicamente ad Assisi, dove un gruppo di giovani si recherà a Gerusalemme, per chiedere la fine di tutte le guerre, come fece a suo tempo San Francesco, incontrandosi con il sultano in Egitto.

«Chi ha partecipato – commentano gli organizzatori di questa marcia per la pace, nata intorno alla parrocchia guidata da don Daniele Peron – ha fatto una bella sudata, ma ne è valsa la pena; abbiamo fatto relazione e conversato con chi magari non si vedeva da un po’, ma soprattutto abbiamo dato quello che potevamo.

Certo non basta questo gesto, ma chi crede, spera ed agisce per il bene comune può dire un domani almeno di averci provato».

L’iniziativa ha avuto una modalità precisa, non a caso è stata voluta con un cammino a piedi.

«La necessità che il cammino si sia svolto a piedi serve a sottolineare l’attenzione all’ecologia integrale della Laudato si’ – spiegano ancora gli organizzatori -. Per un’economia che riconosce la complessità delle relazioni che oggi tiene il grido dei poveri e delle vittime di guerre, tragicamente legato al grido della terra.

Per tutto questo abbiamo voluto questa iniziativa dalla parrocchia di San Nicola a Santa Cecilia, proseguendo fino alla chiesa di San Vito e ritorno».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *