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Prende piede l’ipotesi peggiore. La più inquietante: l’incendio scoppiato nel comprensorio militare di Persano è doloso ed è stato appiccato in più punti. A bruciare sono le ecoballe di rifiuti speciali che erano destinate alla Tunisia tornate al mittente dopo la scoperta di alcune irregolarità. Dopo la scoperta che la ditta che avrebbe dovuto trasformarle in tubicini semplicemente non esisteva, dopo che erano state depositate presso un molo del porto di Tunisi sperando che non vi sia stata aggiunta qualche altra schifezza varia ed eventuale. Quello che ha dichiarato il vice di De Luca, Fulvio Bonavitacola è raggelente: l’incendio è scoppiato poco prima che una ditta appaltatrice avrebbe dovuto smaltire i rifiuti regolarmente: aveva 45 giorni di tempo per farlo. Qualcuno ha smaltito prima le balle bruciandole, forse per evitare che si scoprisse cosa contenessero. Ora le scorie sono nell’ aria, quella che si respira, poi pioveranno insieme alla ‘polvere del Sahara’ e finiranno nelle acque, anche quelle destinate alle colture. È il caso di dire “poveri noi!’ Castigati dalla Regione, da De Luca, maledetti, umiliati e offesi!

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