Ci siamo: l’ assessore con delega alla manutenzione ed alla sicurezza ha scelto canali amicali sui social per lanciare un primo chiarimento sulla dinamica del vandalico sradicamento del busto di Vincenzo Giudice dal monolito nero del monumento dedicato al martire della guardia di finanza ucciso a Bergiola Foscalina dalle SS naziste. Se ne occuperà anche la stampa di domani mattina attraverso un comunicato diramato ai corrispondenti. Ecco la sua dichiarazione: “Ieri, a seguito di una mia comunicazione sulla vicenda del busto di Vincenzo Giudice, siamo stati costretti a leggere sui social numerose illazioni, argomentazioni fantasiose e bugie da parte di Consiglieri Comunali , Partitini Politici e cittadini che hanno sfogato la loro ira sui social, scrivendo solo per far leggere i loro scritti al loro padrone di turno. Alcuni, invece, si sono indignati, giustamente, ricordando la figura di Vincenzo Giudice, Maresciallo Maggiore della Guardia di Finanza, Medaglia d’oro al valor militare. Tengo a precisare ed a chiarire i fatti anche perché chi avrebbe dovuto scrivere per conto mio, fornendo i giusti dettagli, non è stato in grado di farlo. I fatti, reali e semplici, sono questi: Venerdi 7 mi è stato segnalato che il busto di Vincenzo Giudice era leggermente divelto. Mi recai sul posto e chiamai immediatamente l’Architetto Luca Bruno che, con l’Architetto Romina Majoli, è il progettista del monumento…” a questo punto il pensiero va al fantomatico tecnico al quale si era attribuita la dichiarazione forse non riportata bene che il danno fosse dovuto alla usura del tempo, tale tecnico, secondo indiscrezioni, sarebbe un imprenditore vicino all’Amministrazione Comunale. Sembra univoca comunque la presa d’atto che il perno è spezzato e non usurato. Corsetto dichiara di avere chiesto all’architetto Bruno “…un suo giusto parere, visto che lo interpello sempre, per ogni atto che riguarda il monumento, da loro progettato, per rispetto e per non effettuare interventi dannosi, preservandolo. Lui si recò sul posto e mi evidenziò che il busto era troppo sollevato dalla base, consigliandomi l’intervento di un fabbro. Avvertii il funzionario Mandia, spiegandogli l’accaduto. Lo stesso ha predisposto l’intervento di una ditta specializzata, per prelevare, con una gru, il busto bronzeo, per poi ripristinarlo, in seguito. Tengo a precisare che il busto è stato ben montato, nel 2014, e che non presenta segni di usura [molto importante questo passaggio -ndr-] Quello che è successo, e che dobbiamo dirci, è che nel tempo, alcuni bambini e ragazzini (quelli che non hanno il dono della genitorialità, ma non tutti) sono saliti sul monumento, saltando sul busto di Vincenzo Giudice. Colpo dopo colpo, nel tempo, il busto ha cominciato a soccombere leggermente per poi essere divelto su un lato, per il cedimento dei perni. I ragazzi, segnalati alla Polizia Municipale, sono stati redarguiti più volte, anche da semplici cittadini, ma non dai propri genitori. Se vogliamo parlare di vandalismo perpetrato nel tempo [il concetto di vandalismo perpretato nel tempo vorrebbe mettere insieme l’atto di vadalismo e l’usura temporale ?-ndr-]concordo. Ma non si è trattato di un’azione singola degli ultimi giorni. I comunicati dell’amministrazione e degli uffici dicono la stessa cosa. In effetti sia io che il funzionario parliamo di atti vandalici, attuati nel tempo, considerato che non vi sono riprese, denunce o altro da cui si possa evincere un’azione di questi giorni.“ Infine Corsetto annuncia di voler considerare “…la richiesta di ripristinare la fontana a pioggia”. Un gesto di benevolenza nei confronti degli autori?