Riceviamo e pubblichiamo una nota del pci di Eboli sugli interventi di Gerardo Rosania.
Abbiamo letto la nota stampa di Gerardo Rosania. Pur condividendola, confessiamo che abbiamo dovuto rileggerla più volte per fugare o mitigare quel senso di sgomento ce ci ha assalito.
Innanzitutto, quello sparare nel mucchio. C’è una forza politica, il PCI, che, da quando è nata, a Eboli non ha mai smesso di porre l’accento sulle stesse questioni che Rosania richiama nella sua nota. L’abbiamo fatto quando era in voga l’amministrazione Cariello e l’abbiamo fatto appena abbiamo avuto la sensazione, trasformatasi in certezza, che l’amministrazione Conte non era per nulla distante dai “livelli amministrativi” delle amministrazioni precedenti che si sono susseguite in questi ultimi 15 anni. Non abbiamo atteso 2,5 anni. Lo abbiamo fatto nella solitudine più totale. Sia ben chiaro che non ricerchiamo un riconoscimento e neanche l’approvazione di altri. Rivendichiamo il nostro ruolo nell’impegno politico e sociale e nella sinistra della nostra città.
La seconda cosa riguarda la “lista della spesa” contenuta nella nota stampa. Riteniamo che tutti siano capaci di farne una. Anzi, è facile farne una, viste le condizioni in cui versa la nostra città. La nostra non si discosta da quella fatta da Rosania. L’abbiamo fatta nei comizi, nei comunicati puntuali, sui canali social. Non ci siamo limitati ad essa. Abbiamo anche fatto proposte chiare e precise per ogni punto della lista: dalle politiche giovanili, culturali e sociali a quelle sulla sicurezza, dall’area Pezzullo all’Ospedale, dall’urbanistica alla manutenzione, dal mercato settimanale fino alla stessa organizzazione della macchina comunale. Tutte dimostrabili. Ovviamente, non dovevano e devono obbligatoriamente essere condivise. Ma se nessuno ne discute, per partito preso, e se non si discutono neanche tra forze politiche che hanno “affinità elettive” qualche problema esiste. Non da parte nostra.
Infine, Rosania nella sua nota stampa parla di forze di opposizione che non fanno il loro dovere. Anzi, sono combattute tra l’illusione, la speranza o la volontà di entrare nella maggioranza che guida a nostra città e il ruolo che il voto popolare le ha assegnato ovvero di opposizione (finiamola con questa storiella della opposizione costruttiva). Fa sicuramente riferimento a Eboli Responsabile. Anche su questo concordiamo con lui. A questo punto, siamo portati a ritenere Rosania fuori o ai margini di questa esperienza.
Rosania non cita mai la parola sinistra. E ce ne dispiace. La sinistra a Eboli è sgretolata, frammentata in tanti pezzi, a tal punto che un vero processo di costruzione di un percorso condiviso spaventa tutti, anche i più impavidi. Anche in questo abbiamo dimostrato la nostra incoscienza e dichiarato pubblicamente la nostra disponibilità a iniziare questo percorso. Ad oggi nessuna risposta.
Ma che sinistra costruire e con chi? Eboli ha bisogno di individuare e far crescere una nuova classe dirigente a sinistra. Quello che è stato, nel bene e nel male, non tornerà più. Ricorrere a vecchi schemi che si rifanno a logiche improponibili non fa che peggiorare la situazione e aumentare sempre di più le distanze. Dopo le ultime consultazioni amministrative noi abbiamo iniziato un processo di rinnovamento interno che ha portato ad una nuova classe dirigente del partito, quasi tutta al femminile. Abbiamo dato spazio a un gruppo di giovani, rispettando la loro autonomia ideale e operativa e senza nulla a pretendere. Qualcuno di loro ha aderito al PCI. Anche in questo dimostriamo di essere attivi e presenti in città. Anzi, di essere più di una spanna avanti agli altri. E’ questo il modello che vorremmo proporre ad un ipotetico tavolo della sinistra, di cui la nostra città necessita urgentemente e non a due mesi dalle prossime amministrative.