Eboli città di pace? Il fatto che ad oggi ancora dobbiamo chiedercelo ci lascia
senza parole. “Ma quale pace in Palestina, vi pare che se Eboli vota per il cessate il fuoco, domani mattina Netanyahu blocchi l’esercito?”, queste le parole riportate dalla stampa da parte di un consigliere di maggioranza. Forse un atto politico, morale, di sostegno verso una popolazione trucidata, e di indicazione ad un Governo nazionale che sembra piegarsi al volere statunitense, sarebbe d’obbligo e senza nemmeno tanto discuterci su. Questo non vale però per questa amministrazione lasciando vuota l’aula consiliare quando si deve invece dare un segnale di coesione e di senso civico parlando di pace, come del resto tutti i comuni vicino a noi lo stanno già facendo. Ad Eboli è attivo un comitato che richiede da tempo un consiglio sul tema pace
e fine della guerra; dopo 3 mesi di attesa, purtroppo, non si è raggiunto il numero minimo per insediarsi, facendosi beffe di quella che è la richiesta e la volontà dei cittadini. Riteniamo inaccettabili sia le dichiarazioni sopracitate sia il mancato insediamento, ma augurandoci che siano state dette con leggerezza ovviamente
inopportuna, siamo pronti a distendere il clima e ad offrire una possibilità di dimostrazione di senso civico, invitando i nostri amministratori a firmare la nostra proposta di iniziativa popolare per il riconoscimento dello Stato di Palestina e il Sindaco di convocare al più presto un Consiglio monotematico aperto ai comitati alle associazioni operanti sul tema.
Vito Re. Schierarsi-Eboli