Questa è la prima, triste, considerazione alla notizia che il Consiglio Comunale di Eboli (che aveva come primo punto all’Ordine del Giorno la questione della pace nei luoghi di conflitto) era andato deserto! Non era stato raggiunto il numero legale!
Dopo 3 mesi da quando coordinamento EboliPace aveva chiesto una seduta del massimo organo cittadino, che discutesse la questione del “cessate il fuoco”.
Dopo 2 mesi dalla riunione aperta della competente commissione consiliare, nella quale il coordinamento aveva esposto le proprie motivazioni, finalmente era stato convocato il Consiglio Comunale.
Non nelle forme auspicabili! Certo.
Niente Consiglio Comunale monotematico;
Niente Consiglio Comunale aperto!
Insomma un deprimente tentativo di ridurre la seduta del Consiglio Comunale ad un mero adempimento burocratico.
Probabilmente nella speranza per fare stare zitti quelli del Coordinamento che sui social continuavano a protestare !
Ma pur sempre la tanto attesa convocazione del Consiglio con la questione ” pace” inserita al primo punto dell’Ordine del Giorno!
Ma niente neanche quel Consiglio ha potuto svolgersi. Niente numero legale.
Indifferenti alla importanza del tema , insensibili ai drammi della guerra ,
pezzi della maggioranza e pezzi della opposizione non si sono presentati in aula.
Li potevi incontrare nei corridoi del palazzo comunale , li potevi incontrare in qualche bar, tranne in aula consiliare, ossia là dove avrebbero dovuto stare per adempiere al mandato degli elettori.
I soliti giochini , i soliti ricatti, pratiche politiche deprimenti .
La maggioranza lacerata da guerre per bande interne che sempre più la immobilizzano!
Pezzi della minoranza impegnata a giocare a nascondino spiando , da dietro qualche colonna , se la maggioranza c’ha i numeri o meno.
Logiche vecchie, ammuffite, deprimenti, proprie di una politica sempre più anacronistica e lontana dai cittadini.
Quello che ne esce umiliato è un Consiglio Comunale ostaggio di queste logiche, condannato alla marginalità o, addirittura, alla estraneità , rispetto a temi di questa portata di cui discute il mondo intero.
Quella che esce umiliata è la città di Eboli, che sullo statuto e sui cartelli di ingresso al centro urbano porta ancora la denominazione ” Città di Pace”.
Probabilmente sia il Consiglio Comunale, sia la città di Eboli , non meritano questo livello piccolo, piccolo, piccolo di politica!
Gerardo Rosania