Centinaia di campanelli elettrici, citofoni, migliaia di abitazioni visitate e scale, scale e ancora scale per consegnare “fac-simile” rigorosamente del PCI (prima) e RC (dopo). Conosceva i vecchi compagni, gli assegnatari dei terreni, i loro eredi. Era una guida sicura in ogni campagna elettorale. Ci accompagnava casa per casa, dalle palazzine agricole al Paternò a quelle popolari giù al Molinello, alla Casarsa (due colonne), financo al piccolo borgo della stazione Serre- Persano. Tutti erano gentili con zio Pietro, di conseguenza anche con noi. Al citofono ci indicava la famiglia giusta cui suonare; “questa no, sono fascisti. Bussiamo a questi qua, il papà è stato compagno” Oppure ” Bussiamo qua, questa famiglia era democristiana, dopo mani pulite non si sa mai, avessero cambiato idea” E così ogni elezione, fino al 2005, con l’elezione di Gerardo in Regione. Poi la stanchezza, la difficoltà a salire le scale e molti fabbricati erano senza ascensore. Un grande compagno, uno di quelli che realmente credeva in un mondo migliore, una società diversa; tanta militanza, senza mai chiedere niente; soltanto un poco di equità sociale e una vita dignitosa per ogni lavoratore. Che la terra ti sia lieve caro zio Pietro e che il sol dell’avvenire finalmente illumini il tuo cammino.