Secondo il sindacato il piano della Regione non risponde al principio di razionalizzazione perché al fabbisogno mancano ancora 100 posti letto.
riceviamo e pubblichiamo:
Premesso che l’Ospedale Unico della Piana Sele sarebbe stata la soluzione migliore per rispondere in modo più moderno – in termini di efficacia, efficienza e economicità – alla domanda di sanità immediatamente a Sud di Salerno cui deve rispondere un DEA di area vasta, e ha sbagliato chi, pure tra le organizzazioni sindacali, non ci ha creduto, magari per opportunità politica o di campanile, adesso l’attualità ci impone ulteriori riflessioni.
Come FP CGIL Salerno, ribadiamo la necessità di un cambio di passo rispetto al maggiore coinvolgimento di territori e organizzazioni sindacali nelle scelte sia di programmazione sanitaria che nell’adozione dell’Atto Aziendale, al fine di garantire i Livelli Essenziali di Assitenza, sia attraverso gli interventi di edilizia sanitaria previsti che il potenziamento sanitario mediante l’ammodernamento tecnologico e il reclutamento del personale necessario.
Tuttavia, l’ultimo Documento programmatico della Regione Campania concernente il settore degli investimenti sanitari, nella parte dove si ipotizza la confluenza dei posti letto per acuti dello stabilimento di Eboli nello stabilimento di Battipaglia, senza menzione del Pronto Soccorso per lo stabilimento di Eboli, che del resto risulterebbe interamente convertito in attività territoriali, merita una riflessione profonda.
Perché tale forma di “razionalizzazione” non contempla il “recupero” dell’indice di posti letto, previsto per la provincia dagli standard vigenti che, anche nella previsione dell’accordo di programma licenziato, resterebbe inferiore alle necessità di quasi 100 unità, che guarda caso sono quelli che mancherebbero allo stabilimento di Eboli. Con ripercussioni negative, quindi, per l’intera area a sud di Battipaglia, poiché tale riorganizzazione diminuisce i posti letto nella zona del Sele, lasciando sotto dotata l’intera provincia rispetto all’indice di posti letto dovuto. Peraltro, mettendo a rischio pure le eccellenze attualmente presenti come quelle del Dipartimento di Emergenza che contano attività di Cardiologia interventistica a servizio della zona sud di Salerno, tra le più performanti d’Italia.
Quindi, ciò ci autorizza a dire che si deve potenziare e non chiudere l’esistente, onde evitare di ingrassare gli appetiti privati.
Massimiliano Voza
segretario FP CGIL Medici ASL Salerno
Antonio Capezzuto
segretario generale FP CGIL ASL Salerno.