Perplessità sulla scelta del sindaco di fare intervenire per una dichiarazione solo i capigruppo al consiglio comunale alla marcia per la legalità prevista per il 29 novembre prossimo ad Eboli. Ma tant’è, ed è scritto chiaramente nell’invito diramato.
“Nessuno dei capigruppo consiliari mi rappresenta e né tantomeno può parlare a nome mio. Io non ho votato nessuno di loro e neanche le liste in cui erano candidati.
Non abbiamo alcuna condivisione culturale e ideale, le nostre posizioni su tanti, troppi argomenti, sono molto distanti.
Se ci sarà la “Marcia per la legalità” (il dubbio esiste come si evince dall’invito) e se io dovessi essere presente, il 29 novembre c’è sicuramente lo sciopero nazionale per cambiare la manovra di bilancio, chiederò di intervenire, al termine del breve intervento dei capigruppo consiliari. Mi vieteranno di parlare? Dovranno motivarlo alla piazza.” È la posizione dell’ex candidato a sindaco, Alfonso Del Vecchio, leader del PCI, sezione di Eboli. Ed è senz’altro una sfida.
“La democrazia e la libertà sono partecipazione. Anche condivisione. Più si condivide e più si è forti e più penetrante diventa il messaggio di ciò che si condivide.
Per questo, tutti i cittadini, iscritti/non iscritti ai partiti, ai sindacati, alle organizzazioni di categoria, dovranno chiedere di intervenire per lanciare un messaggio forte e chiaro a chi intende spadroneggiare nella nostra città, usando violenza o nascondendosi dietro un ruolo istituzionale”.
Pure io non mi sento rappresentato da nessuno dei Consiglieri/Capigruppo pur rispettando il loro ruolo istituzionale.
Pensavo di potermi sentire rappresentato dal Sindaco, avendo io votato lui, ma sono già un paio di anni che gli ho detto che non riscuoteva la mia fiducia.