Dopo polemiche e ‘sollevazioni’ da parte di qualche residente coadiuvato da ambientalisti e forze politiche di destra e di sinistra, il sindaco di Eboli, Mario Conte, in una nota, chiarisce che l’abbattimento degli alberi è stato purtroppo necessario, nonostante gli sforzi e le indicazioni ‘politiche’ per evitare questo triste epilogo, ma solo ed esclusivamente per garantire la sicurezza di cose e persone, ed evitare quanto accaduto di recente con i crolli dei pini in Piazza della Repubblica e in Via Enrico Perito, come peraltro ben evidenziato nella relazione commissionata ad un esperto agronomo, come prevede la legge prima di intervenire sulle alberature.
«La posizione in cui si trovano attualmente gli alberi – si legge nella perizia redatta dal tecnico – vicini al cemento e ai sottoservizi, ha indebolito le radici, rendendoli pericolosi. La loro collocazione ha interferito in maniera negativa con la crescita e con il fisiologico sviluppo, alterando le condizioni in naturale assetto; il ridotto spazio tra un albero e l’altro ha privilegiato l’accrescimento verticale piuttosto che quello diametrale. Il suolo compattato ed asfittico, in prossimità di elementi duri e di forte pressione (come asfalto o manufatti) ha portato lo sviluppo di radici inspessite e noduli che vanno a formare delle vere e proprie placche. Queste particolari conformazioni plastiche sono alla base della rottura delle strade, ma anche fonte primaria di instabilità. Per tutti gli esemplari oggetto di indagine strumentale e visiva lo stato vegetativo testimonia le conseguenze di inappropriate scelte di esemplari arborei di prima grandezza rispetto al sito di radicazione e conseguentemente uno sviluppo vegetativo carente. Dall’indagine visiva e strumentale gli esemplari manifestano sintomi di alterazione dell’equilibrio naturale e non garantiscono condizioni di tenuta statica coerenti con la fruibilità collettiva degli spazi circostanti. Su tali alberature ogni intervento volto a salvaguardare l’incolumità dei fruitori dell’area e garantire il sicuro utilizzo dei luoghi, rischierebbe di provocare ulteriori danni agli alberi in questione, senza ridurre il rischio di ribaltamenti e rotture improvvise di rami».
La conclusione è stata inevitabile. Secondo l’esperto non c’era altro modo di intervenire se non con la rimozione, anche in ragione delle mutate condizioni climatiche con raffiche di vento sempre più forti.
Gli alberi rimossi verranno sostituiti con alberature compatibili con il nuovo ambiente urbano del rione: platani, lecci, carrubi, catapulta aurea, tigli, gelsi, iris e aceri sacri, con un rapporto di 10 nuovi alberi per ogni albero rimosso, inserendosi nel contesto degli spazi verdi esistenti, interamente rigenerati, e di progetto, che tutti possono frequentare in sicurezza. Mario Conte, interpretando il pensiero di tutta l’Amminuatrazione, si dice sicuro che al termine dei lavori tutti i residenti del Rione della Pace saranno soddisfatti, perché avranno un quartiere sicuro, vivibile e più verde, con tutti i servizi degni di una città come Eboli.
“Rispediamo dunque al mittente le critiche ingiuste, venute da destra e sinistra, sulla scarsa attenzione al verde urbano nel quartiere ed i presunti errori progettuali, ma non ci sottrarremo al confronto.
Puntiamo sulla rigenerazione piuttosto che sulla contemplazione, salvaguardando gli alberi monumentali e le specie protette.
Il verde urbano è un servizio collettivo se è davvero fruibile in sicurezza. Si programma il suo sviluppo nel tempo, non si congela per mero capriccio o per posizioni ideologiche di mero stile senza considera la sicurezza collettiva.” Il comunicato sottoscritto dal primo cittadino fa rientrare la vicenda dei pini tagliati nell’ambito del complessivo progetto di rigenerazione urbana della città: rigenerazione, fruibilità, servizi e sicurezza.
Il progetto di riqualificazione del Rione della Pace ridisegna l’intero quartiere e lo densifica di servizi per consegnare ai residenti una nuova socialità, secondo una logica di intervento che si porta avanti in tutta la città, programmando e realizzando scuole, palestre, piazze e strade.
La rigenerazione del parco urbano ‘Kolbe’ con nuove attrezzature ludiche e sportive per tutte le fasce d’età, un nuovo e più ampio spazio verde, con annesso parco giochi per i bambini, in Largo Benedetto XV, una nuova piazza all’inizio di Via Bartolo Longo come punto di aggregazione, sono i principali assi dell’intervento di riqualificazione, in un quadro di potenziamento significativo del verde urbano che diventa davvero fruibile.
Intorno a questi assi si prevede la messa in sicurezza dei marciapiedi e delle strade, il riordino di tutti i posti auto esistenti senza sottrazioni, il rifacimento delle fognature, la regimentazione delle acque bianche ed il potenziamento della pubblica illuminazione. Interventi che daranno maggiore vivibilità al quartiere. Spiega, il sindaco, anche perché i nuovi marciapiedi siano più alti: essi scoraggiano la sosta selvaggia e diminuiscono il pericolo che le automobili possano salirvi e investire i pedoni. La carreggiata di Via Ludovico De Casoria viene risagomata secondo i dettami del Codice della Strada per evitare che le auto la percorrano a velocità eccessive, come spesso accade oggi.
Sono tutti interventi, attesi da lungo tempo, che aumentano la sicurezza dei residenti.
Quanto al nuovo PUC, “…su cui pure qualcuno impropriamente si è soffermato, sicuramente non sarà come il PRG vigente, quello dei 2000 alloggi promessi, ma irrealizzabili per ragioni economiche e procedurali. Una scelta che ha bloccato lo sviluppo urbano di Eboli per decenni, esponendo i proprietari delle aree edificabili a tasse esose e inique. In quel PRG già c’era il parco Fusco, peccato sia rimasto sulla carta, come la riqualificazione del pastificio Pezzullo!
Ora nel PUC che stiamo per adottare c’è un nuovo terreno su cui confrontarsi, fatto di rigenerazione del tessuto urbano, con limitate e strategiche ipotesi di nuovi volumi per restituire decoro agli edifici e migliorare la qualità della vita di quartieri relegati a dormitorio.
La città della qualità urbana e dei servizi collettivi è già cominciata con questa Amministrazione.
Chi asserisce altro evidentemente non ha ancora compreso, ma c’è ancora tempo per ricredersi e correggere il tiro.”