Ha lavorato presso l’ospedale e tutti gli vogliono bene. È Vitucciello l’autore della lapide in onore del Gatto Bartolomeo il quale popolare felino, sebben defunto, sta facendo parlare tutta Eboli . Oggi una signora, in un commento, ha scritto : “… Mi pare che il Gatto Bartolomeo abbia più consensi di Cristo.” Una forzatura, ma che forse chiarisce il perché la lapide sia stata rimossa dopo appena ventiquattro ore. Di recente il papa aveva sostenuto che la denatalità è dovuta anche al fatto che la gente preferisce i cani ai bambini. I cani… non i gatti! (Eheh). Lo chiameremo Vitucciello da Eboli per dargli un tono rinascimentale e parliamo dell’autore della lapide, che ci ha rilasciato qualche dichiarazione. “Volevo fare una cosa bella, il gatto era popolare in zona, ‘lavorava’ presso diversi esercizi commerciali e presenziava alle funzioni religiose. Siccome sono anni che curo volontariamente l’ aiuola della chiesa di San Bertolomeo, mi sembrava di fare una cosa buona e giusta…”. Vitucciello ha chiesto che non venga mostrato il suo volto nella foto per evitare gli improperi di chi è stato contrario alla esposizione della lapide. Non cita la posizione del clero in questa storia. Se ne vede bene! Ma sembra proprio che i sacerdoti si siano mostrati quantomeno freddini verso questa iniziativa. L’onere di ricoprire il ruolo degli spietati pretoriani è toccato ai vigili urbani che hanno chiesto di rimuovere la stele felina. Noi ci permetteremo di chiedere che, seppur non fra i due Eminenti Santi Giovanni Paolo e Pio da Pietrelcina, venga dedicato all’ Amato Gatto Bartolomeo un angolino che ospiti lapide e foto.