Clicca qui per condividere L'Articolo

“Chiedo scusa. Mi sono espresso male, ho sbagliato e chiedo scusa”.
Evento rarissimo che un politico chieda scusa. Lo fa il consigliere delegato Maratea, giovane fra i giovani, a causa della storia dei rubinetti da chiudere, dopo che erano stati assai aperti nei confronti del Forum dei Giovani. Un politico navigato non avrebbe mai lasciato un messaggio vocale di quel tipo. Un politico navigato avrebbe mantenuto la calma in silenzio aspettando la prossima richiesta di contributi, perché un politico navigato sa che la politica è fatta di tempi giusti, se vengono. E poi in quell’audio non sembrava che Maratea scherzasse… avesse almeno fatto finta! Il delegato lo riconosce: “…In quell’audio mi sono espresso male e me ne rendo conto.
Sono stato superficiale e inappropriato, ma vi assicuro che nemmeno per un secondo ho pensato che potesse essere letto come una minaccia, perché, nelle mie intenzioni, mai e poi mai mi è passata una cosa del genere dalla testa. Era un modo di dire e, meno che mai, una possibile minaccia o altro…”. L’altro giovane destinatario del vocale in questione, si renderà conto di come ci abbia perso pure lui in termini di fiducia conferitagli, sebbene il Forum dei Giovani sia una piccola istituzione ed abbia diritto ad ottenere emolumenti pubblici…come li spenda, poi, è discutibile. Cercano di trarne vantaggio certi partiti politici che avranno rogne serie dopo il declassamento dell’ ospedale della propria città, o certa informazione che te la trovi sempre attorno a ballonzolare quando si tratta di contributi, progetti e progettini e che adesso becchetta le viscere doloranti e aperte del consigliere ferito. Se ne liberi! Anche perché consensi non ne porta ma solo millantato credito. “… La lezione mi è servita – aggiunge Maratea- non accadrà mai più una cosa del genere.”. Un’ultima cosa: una pessima abitudine è quella di ringraziare politici e funzionari per prestazioni ordinarie che spettano di diritto ai cittadini È giusto prendersi i meriti per opere straordinarie e gesti di generosità ma questa si fa con le tasche proprie!
P.S. come avevamo previsto la faccenda si chiude come le classiche storie di Natale. Dindondà dindondà che felicità!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *