Rovente botta e risposta fra la Confesercenti territoriale di Eboli e l’assessore alla Cultura Lucilla Polito sull’apertura del sito legato al brand culturale. Parte l’associazione di categoria sul piede di guerra con un comunicato.
“Nella giornata di ieri e’ stato presentato un altro nuovo sito che dovrebbe colmare il vuoto di informazioni nel quale si perde un ignaro cittadino oppure potenziale visitatore della nostra città. Mettiamo le cose in ordine : Il Comune di Eboli e’ dotato , come previsto dalla legge, di un sito al quale possono accedere i cittadini per consultare atti, richiedere certificati, pagare bollette . Dentro lo stesso vi e’ una parte dedicata a turismo, eventi, musei , alberghi, ristoranti. Se uno di noi prova a consultarlo si rende conto che questa parte non viene praticamente mai aggiornata. Vi sono informazioni che risalgono a oltre un anno addietro. Dentro ci sono delle perle di cattivo funzionamento : la pagina dedicata a Carlo Levi e’ aggiornata a dicembre 2023. Nessuna informazione sul protocollo di intesa e sulle iniziative della Fondazione Gaeta che da anni si occupa in maniera proficua e importante di Carlo Levi. Il dove dormire e’ fermo al 23 ottobre 2023. Le agenzie di viaggi e gli aggiornamenti sono fermi a agosto 2022. Risultano presenti agenzie ovviamente non più esistenti. La pagina dei taxi non e’ funzionante.La pagina delle farmacie rimanda a una pagina non esistente. Il sito del comune non riesce nemmeno a dare informazioni sulle farmacie di sua proprietà La pagina dei trasporti pubblici su gomma ti rimanda a una pagina dove trovi addirittura la pubblicità di autolinee d Milano, Bolzano e altri ancora. Un eventuale visitatore che andasse su Google e volesse informazioni su come ci si muove, come si arriva, dove si mangia, dove si dorme, quali iniziative, mostre, eventi ci sono in città avrebbe serie difficoltà a capire e sapere cosa fare. Negli anni un imprenditore privato si inventa Weboli che riscuote pure un discreto successo. Sito funzionante, bello, dinamico, aggiornato. Informazioni su musei, sui percorsi cittadini, sugli eventi. Dedicato in particolar modo al settore turistico enogastronomico . Si poteva provare a recuperare quello già esistente ed indicizzato. Ieri dunque viene presentato un nuovo sito.
Invece di far funzionare bene quello esistente e previsto dalla legge ci si inventa un’altra cosa. Viene presentato in pieno luglio con nessuna indicizzazione. Non si capisce se lo stesso sarà di proprietà dell’ente locale oppure di chi lo ha costruito. Le strutture ricettive, i ristoranti, i b/b/ devono chiedere di iscriversi ! Fanno così i privati !!! La domanda e’: ‘allora cosa vuole promuovere?’ Le iniziative di un cartellone estivo assai grigio, non stimolante , dove sono minime le iniziative veramente attraenti come Città Sveva e poche altre ? Si presenta l’ennesima doppione di una cosa che poi non si sa chi la gestirà, come sarà aggiornato, che vita avra’. Risultato ? Spreco di denaro pubblico e confusione per l’utente. Nel frattempo sono stati spesi in pochi mesi quasi 200000 euro tra iniziative, spettacoli che tranne rare eccezioni non hanno lasciato nulla che possa aver realizzato il circuito virtuoso arte- spettacolo- presenze turistiche. Non ha responsabilità un singolo assessore . Non ci interessa criticare Lucilla Polito oppure Enzo Consalvo ma una amministrazione che va a tentoni, a esperimenti, ognuno per fatti suoi dove una politica per il turismo, per l’arte, per la cultura e’ assente . L’unica cosa certa sono i doppioni e lo spreco di denaro pubblico.Che vuoi che sia tanto paga Pantalone!”
Non si è fatta attendere la risposta dell’Assessorato alla Cultura. Risposta rapida, fulminea, corposa. Lucilla Polito:
“Confesercenti Eboli batte un colpo, solo che ha sbagliato mira. Un’organizzazione di categoria dovrebbe ben comprendere la natura, gli obiettivi, gli strumenti e i risultati di un progetto culturale come EBOLI CULT, profondamente innovativo, nato dal basso, con un impatto sociale ed economico crescente, frutto da accordi partenariali paritetici e triennali, rinnovabili automaticamente, con ETS e Associazioni, che stabilizzano i rapporti e rinsaldano il capitale sociale locale. Innalzare gli standard qualitativi, proporre un’offerta fortemente identitaria e, al contempo, originale e distintiva rispetto alle offerte concorrenti, è un’operazione strategica di posizionamento della città di Eboli nel mercato culturale provinciale e regionale, intelligente ed opportuna, che guarda al medio e lungo periodo, con ampia possibilità di crescita, sostenibile sotto il profilo economico, sociale ed ambientale. I gusti sono gusti, Confesercenti evidentemente non apprezza questa offerta culturale messa in campo dall’Amministrazione comunale. Bene, prendiamo atto e riflettiamo sulla critica, anche se il dubbio che sia strumentale e politicamente orientata è forte. Diversamente da Confesercenti, invece, i segnali di apprezzamento di tantissimi cittadini sono continui, le adesioni delle associazioni crescenti, come le presenze agli appuntamenti sinora svolti, anche da fuori città, prova evidente del superamento di processi autoreferenziali che hanno dominato fino a poco tempo fa.
Entrando nel dettaglio della critica, pare che l’attenzione sia concentrata sul sito web, doppione di cosa non è ben chiaro. Il sito istituzionale dell’Ente, cui naturalmente ebolicult.it sarà collegato, ha missione, servizi e linguaggio ben diversi dagli strumenti di promozione del territorio. Farne un portale di incoming, seppur fortemente targhettizzato all’utente ‘culturale’ sarebbe stato un grosso errore. Così come ragionare di un portale turistico locale, qui davvero gli sprechi non si contano, dai comuni, alle regioni, ai ministeri (che dire del recente Open Meraviglia?) , tutti fallimentari, salvo rarissime eccezioni come il Trentino. Quanto al sito weboli, di proprietà privata, si tratta sempre di uno strumento generalista, anch’esso da aggiornare, non utile allo scopo di EBOLI CULT.
D’altra parte, la città di Eboli, seppur ricca di un patrimonio di risorse di primo rilievo, con due strutture museali come fiore all’occhiello, non è turisticamente matura e non è ancora attrezzata a ricevere ingenti flussi, nonostante la qualità e l’impegno degli operatori dei servizi di ristorazione e ricettività che egregiamente fanno il loro lavoro e in più di qualche caso danno lustro a tutti noi. L’Amministrazione comunale è al lavoro per creare le condizioni di un rilancio turistico, ma siamo alle fondamenta, nella sostanza si è partiti da zero. Cosa fa Confesercenti Eboli per gli operatori economici non è oggetto di questa riflessione, non è il caso di far polemiche, ma l’interrogativo è sul tavolo. Forse bisognerebbe anche guardare in casa propria prima di sparlare degli altri. Tornando a noi, Il sito di EBOLI CULT non parla a tutti, non ambisce a divenire un portale turistico tout court, è uno strumento al servizio di un progetto e di una comunità che crede nei suoi obiettivi, ha adottato questa causa e vuole sostenerla (per questo occorre iscriversi, non è una vetrina degli operatori, non vende beni o servizi).
Crescerà nel tempo ed aumenterà la sua visibilità, indicizzazione e SEO compresa, grazie al lavoro e al sacrificio di quanti parteciperanno con la loro adesione, parlerà al suo pubblico target, si doterà di altre sezioni per l’accessibilità alla città e la fruizione dei sui beni culturali, mantenendo sempre una forte identità e una precisa coerenza rispetto ai suoi obiettivi. Tutte cose ribadite nella presentazione pubblica di ieri alla quale Confesercenti Eboli non ha partecipato. Infine, relativamente alle risorse investite in questa operazione, culturale, sociale ed economica, sono davvero poche, occorrerebbe molto di più, ma siamo Amministratori accorti e prudenti e preferiamo crescere con il nostro passo. Per la Cultura occorrerebbe investire sempre di più, ma le cifre che racconta Confesercenti sono una grossa ‘balla’.. Magari avessimo 200mila euro, se Confesercenti ha risorse da investire per sostenere gli operatori locali si faccia avanti. Noi saremmo al suo fianco, non sprechi tempo a dibattere con superficialità di cose che non conosce nè comprende.