A denunciarlo in prima mattina è stato l’avvocato Damiano Cardiello, capogruppo di Fratelli d’Italia al consiglio comunale : il busto del maresciallo della guardia di finanza medaglia d’oro al valore militare è stato sradicato dal monolito in marmo nero del monumento a lui dedicato. Un gesto vandalico secondo lui “… la città è ormai fuori controllo!”
Ma si precipita a smentirlo Antonio Corsetto, assessore alla sicurezza ed alla manutenzione : “È stata smontata per manutenzione e la ditta è andata a prendere i perni di ricambio per fissarla.”
Ci sembra strano che il busto sia stato lasciato così, riversato e incustodito come un relitto. La manutenzione è ordinaria? Ci chiediamo. Cardiello smentisce ed allega altre foto che noi proponiamo:
Segue una nota del Comune che conferma la versione dell’assessore Corsetto, ma Cardiello non demorde carte alla mano : ” Dopo le bugie di Corsetto ho prontamente richiesto copia e i documenti ottenuti parlano chiaro. Chieda scusa agli ebolitani!”
Ed ecco spuntare una richiesta a firma di un dirigente comunale:
Il monumento, peogettato dagli architetti Luca Bruno e Romina Majoli, ingloba il busto opera di Pasquale Ciao ed il bassorilievo in bronzo di Alfonso Vocca. Ha già subito discutibili rimaneggiamenti come i caratteri in plastica incollati sul marmo dello Zimbabwe, la grossolana recinzione di fattura “popolare” ed il prosciugamento della vasca circostante. Ma non è finita: voci di palazzo riferiscono l’intenzione di sopraelevare il busto.