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“Servizi non effettivamente svolti e falsamente dichiarati […]” è l’accusa formulata dalla pm Maria Carmela Polito per chiedere il rinvio a giudizio dell’associazione temporanea di imprese composta dalle cooperative sociali ‘C.S.M. Service’ ed ‘Anche Noi’ che prestavano servizio presso il Piano di Zona s3 ex s5; nello specifico si trattava di assistenza ad alunni con disabilità presso le scuole di infanzia e primarie. 20.595,05 euro per prestazioni che, secondo la pm, non sono state effettivamente erogate. I fatti sono risalenti al luglio del 2020 e le scuole erano chiuse a causa del covid. La denuncia partì nell’agosto dello stesso anno dall’avvocato Damiano Cardiello, Capogruppo di Fratelli d’Italia al consiglio comunale di Eboli. Seguirono indagini da parte dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Nei guai la funzionaria del Comune, Annamaria Sasso, la quale, secondo l’accusa, dichiarò di aver verificato la regolare erogazione del servizio e firmava la determina corrispondente ( la 122 del 22 luglio 2020). Avrebbe indotto così in errore l’amministrazione del Piano Zona e procurato un ingiusto profitto per le cooperative indicate. Il Comune di Eboli viene citato come parte offesa. Fra le persone fisiche nei confronti delle quali si chiede il rinvio a giudizio, oltre ad Annamaria Sasso, ci sono anche Assunta Di Novi, Antonella Giarletta, Gerardina Mogavero, Anna Maria Mirra, Oraziantonio Leso, Vincenza Boninfante e Lucia Buccella.

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