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Riceviamo e pubblichiamo un interessante contributo tecnico e storico sulla fattibilità di nuove strutture per l’ospedale di Eboli, a cura di Erasmo Venosi, rappresentante territoriale del movimento cinque stelle.

La realtà vista con lo specchietto retrovisore !

Dagli addosso all’ultimo arrivato, magari riesumando pratiche contestative del secolo scorso ormai logore e fallimentari. Questa la vicenda dell’Ospedale del Comune di Eboli, che legittimamente la Regione purtroppo, ha deciso di ridurne le funzioni e puntare sulla costruzione di un nuovo ospedale a Battipaglia.
Premesso che sulla sanità la regione, a seguito della riforma costituzionale del titolo quinto ha la competenza (potestà legislativa concorrente) e tornerà sulle sue decisioni di ubicazione del nuovo ospedale solo a seguito di riconosciuti, problemi di legittimità degli atti approvati o problemi di finanziamento. La cosa però che non si comprende, a livello di forze politiche in primis e da parte di coloro, che commentano non svolgendo il ruolo di cani da guardia di chi amministra, è perché mai uno studio di fattibilità del giugno 2009, redatto su incarico della Direzione Generale della ASL di Salerno, firmato da ingegneri del Comune di Eboli e di Battipaglia oltre che dall’ Ing. della ASL di Salerno, aveva identificato la zona del Comune di Eboli ottimale per la costruzione del nuovo ospedale e, in 12 anni non è successo nulla.
Silenzio totale di Amministratori, forze politiche, movimenti di cittadini e informazione scritta sempre pronta, a urlare su gossip , cattiva gestio e mala politica e sovente svolgendo ruoli di strumentale partigianeria .
Sfugge alla nostra memoria l’esistenza di Consigli comunali monotematici sull’argomento Ospedale da costruire a Eboli, o delibere di Consiglio da inviare alla Regione con allegato lo studio di fattibilità e ,la richiesta di inserimento nella pianificazione regionale.
IL programma nazionale di edilizia sanitaria fu avviato nel lontano 1988 con l’art 20 della legge 67/88. Non bisogna dimenticare, che ancora oggi i programmi di edilizia sanitaria sono finanziati dalla legge 67 di quaranta anni fa.
L’art. 20 ha, tra l’altro, quali obiettivi fondamentali il “riequilibrio territoriale delle strutture, al fine di garantire una idonea capacità di posti letto anche in quelle regioni del Mezzogiorno dove le strutture non sono in grado di soddisfare le domande di ricovero nonché la sostituzione, la ristrutturazione e la conservazione in efficienza delle strutture ospedaliere che presentano carenze ed elevato degrado”.
Ribadiamo che la riforma del titolo V della Costituzione ha profondamente innovato i rapporti tra lo Stato e le autonomie territoriali, conferendo, tra l’altro, alle regioni un ruolo centrale nella legislazione e gestione della materia sanitaria. L’art. 20, comma 1, della legge n. 67/88 ha previsto l’esecuzione di un programma pluriennale di interventi in materia di edilizia sanitaria. L’ospedale di Eboli inserito in un programma poliennale di intervento? Non risulta ! La procedura a monte è la seguente : Intesa Conferenza Stato Regioni, Accordo di Programma Ministero della Salute Regione e sulla base del programma regionale, il Ministro della sanità predispone il programma nazionale da sottoporre all’approvazione.
E’ successo qualcosa in tal senso dalla data di redazione dello studio di fattibilità del 2009 , redatto da rappresentanti tecnici dei comuni di Battipaglia, di Eboli e dell’Ing della ASL di Salerno nominato dal Direttore Generale?
Arriviamo oggi , dopo questo rumoroso e irresponsabile silenzio all’abbandono della soluzione“ Eboli” e alla scelta, in territorio Battipaglia che a nostro avviso presenta gravi limiti: a) l’area identificata è, a elevato rischio idrogeologico. IL Piano di Assetto Idrogeologico gli assegna R3 (elevato rischio). Non sarà una variante a un PRG a poter correggere un rischio strutturale; 2) si attingono risorse alla missione M6, che alla componente C2 ha titolo,“ Un ospedale sicuro e sostenibile“ con riferimento alla messa ,in sicurezza sismica. Pertanto la delibera del Direttore Generale, che attinge a questo capitolo per costruire il primo pezzo di ospedale è palesemente irregolare; c) infine l’uso delle risorse del PNRR implica la verifica del Principio DNSH (o Not Significant Harm; Non arrecare un danno significativo all’ambiente) attuato attraverso la coerenza con 6 parametri definiti dal Regolamento UE 2020/852.
Irregolarità procedurali e storno di fondi sono a nostro avviso motivo che giustificano segnalazione che abbiamo trasmesso alla Commissione UE e all’OLAF di Bruxelles . Procederemo a segnalare questi elementi che ci appaiono , irregolari anche al Ministro che gestisce il PNRR , considerato che lo stesso è stato approvato in Consiglio dei Ministri e con Decisione del Consiglio d’Europa



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