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Si avviano le procedure per la stabilizzazione del personale
Si è tenuto lunedì 13 novembre alle ore 12,00 presso l’Aula Consiliare del Comune di Eboli un importante Tavolo di lavoro con le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL, finalizzato ad una prima verifica della situazione occupazionale del Personale precario del PdZ S3 ex S5, la cui transizione dei contratti risulta in corso di realizzazione dal Comune capofila di Eboli alla neo costituita Azienda Speciale Consortile “Sele Inclusione”. L’incontro è stato convocato dal Presidente del C.d.A. Donato Guercio ed è stato coordinato dal Direttore Generale Antonio Nuzzolo, alla presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Eboli Katia Cennamo.
Nella sua esposizione il D.G. Nuzzolo ha richiamato tutti i riferimenti normativi che consentono di poter avviare le procedure relative alla stabilizzazione del personale storico dell’Ufficio di Piano, rimarcando, sia il chiaro indirizzo politico pervenuto dai Sindaci degli otto Comuni associati a voler superare definitivamente la situazione di precariato delle Assistenti sociali e del Personale del Piano di Zona, nonché la conferma verso tale indirizzo formalizzata attraverso gli atti fondamentali assunti dall’A.S.S.I. con l’approvazione da parte dell’Assemblea Consortile del Piano Programma e del Budget triennale di previsione, nella parte specificamente riferita alla programmazione del fabbisogno del personale ed al piano triennale delle assunzioni. Le OO.SS., rappresentate da Vincenzo della Rocca della CISL FP, da Raffaele Giordano della UIL FPL, da Giovanni Tarantino della FP CGIL e dalla rappresentante del Coordinamento delle Assistenti Sociali della CISL Anna Ansalone, hanno rimarcato l’importanza di superare lo storico precariato del personale del PdZ, accogliendo positivamente l’iniziativa dell’A.S.S.I. che, tra i numerosi adempimenti previsti per subentrare operativamente alle funzioni di gestione del PdZ, ha reso prioritaria la stabilizzazione dei lavoratori storici dei servizi sociali. In particolare, il rappresentante della CISL FP Enzo della Rocca ha evidenziato che, adesso, risulta prioritario avviare una fricognizione per la verifica dei requisiti previsti dalla Legge Madia (art. 20 comma 1 e comma 2 d.lgs. n. 75 del 2017). Laddove questi requisiti risultassero non in possesso di tutto il personale in servizio negli ultimi otto anni, in caso di una eventuale procedura concorsuale, bisognerà valorizzare le professionalità che sono maturate presso l’ambito anche con prestazioni professionali a partita IVA o altre forme contrattuali “flessibili” per non vanificare le competenze acquisite. Indirizzo condiviso dalla rappresentante del Coordinamento delle Assistenti Sociali della CISL Anna Ansalone, che ribadisce la funzione essenziale svolta dal Servizio Sociale professionale in quanto LEPS (livello essenziale delle prestazioni sociali) che debbono essere garantite stabilmente dall’Ambito. Il rappresentante della UIL FPL Raffaele Giordano, avanza l’ipotesi di addivenire ad una conciliazione, laddove ve ne fosse la necessità. L’intervento del rappresentante della CGIL FP Giovanni Tarantino evidenzia la posizione che assume la CGIL di Salerno la quale, nel merito, ritiene necessario che l’Azienda verifichi ogni strada percorribile per la valorizzazione delle competenze del personale interno, sia per non disperdere il grosso patrimonio di competenze già acquisite, sia perché si tratta di servizi alla persona che hanno già consolidato interventi a favore delle persone per le quali sono stati rilevati bisogni e attivate le prese in carico da parte dei servizi.
L’incontro si è concluso con l’intervento del Presidente del CdA Donato Guercio che ha confermato la volontà, già ampiamente espressa dall’A.S.S.I., ad avviare da subito le procedure con la preventiva pubblicazione dell’“Avviso di Ricognizione” del personale precario in possesso dei requisiti di cui al comma 1 o al comma 2 dell’art. 20 del Decreto Madia, con l’obiettivo di dotare l’Azienda, entro fine anno, di un assetto organizzativo adeguato ad affrontare le nuove sfide del welfare post-pandemia

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